DOTTORESSA

Alessandra Marelli

Psicologa clinica

L’approccio che ho deciso di intraprendere si focalizza sull’importanza dell’individuo, sulle sue relazioni familiari e sociali. La relazione, oltre essere oggetto del mio interesse, è anche lo strumento che prediligo maggiormente nel percorso terapeutico che per me equivale ad un viaggio in cui io rappresento l’accompagnatore “perturbativo” all’interno della storia personale del paziente. Fin dai primi momenti di incontro con i pazienti affronto questo viaggio consapevole del privilegio e della responsabilità di poter essere custode delle loro storie di vita.

DOTTORESSA

Alessandra Marelli

Psicologa clinica

L’approccio che ho deciso di intraprendere si focalizza sull’importanza dell’individuo, sulle sue relazioni familiari e sociali. La relazione, oltre essere oggetto del mio interesse, è anche lo strumento che prediligo maggiormente nel percorso terapeutico che per me equivale ad un viaggio in cui io rappresento l’accompagnatore “perturbativo” all’interno della storia personale del paziente. Fin dai primi momenti di incontro con i pazienti affronto questo viaggio consapevole del privilegio e della responsabilità di poter essere custode delle loro storie di vita.

"Far succedere qualcosa di emotivamente importante per poi ragionarci sopra."

Irvin David Yalom

Ciò che conta è tenere sempre a mente l’unicità del paziente nella sua individualità.

Ogni paziente è unico, con i suoi sintomi, le sue sofferenze e i suoi disagi, con le sue le sue risorse e suoi talenti. Alla base del processo terapeutico vi è un riordino degli eventi che hanno caratterizzato il ciclo di vita della persona, partendo dal qui ed ora, connettendoli ai vissuti individuali e tenendo conto di come la storia familiare, trigenerazionale e le prospettive future influenzino il sistema di riferimento. Uno degli obiettivi è permettere al paziente di poter costruire una narrazione autobiografica coerente e verosimile della propria storia di vita che gli consenta di accettare e mentalizzare che “l’essere di oggi è l’esito dei fatti di ieri”.

Sono una Psicologa clinica e ho iniziato il mio percorso di studi conseguendo la laurea triennale presso l’Università degli Studi di Bergamo in cui ho avuto modo di entrare in contatto con l’approccio sistemico relazionale. Successivamente ho ottenuto la laurea magistrale presso l’Università Cattolica di Brescia specializzandomi in Psicologia clinica nei contesti sociali per ampliare la mia visione del mondo clinico e capire in quali altri ambiti poter intervenire utilizzando questo tipo di approccio. Vivo la clinica come una sorta di vocazione, attingendo alle esperienze della mia storia personale, e a fronte di importanti riflessioni interiori ho deciso di iscrivermi ad una scuola di specializzazione in psicoterapia.

Ho scelto di seguire il mio “primo amore” e di continuare la mia formazione post-laurea iscrivendomi alla Scuola di Specializzazione Sistemico Familiare-Individuale “Mara Selvini Palazzoli” di Brescia, presso la quale sono in specializzazione.
Attualmente svolgo tirocinio professionalizzante presso il Consultorio Familiare “S. Andrea” di Iseo, che mi consente di sperimentarmi con individui, coppie e famiglie oltre che percorsi inerenti la tutela minori ed il sostegno alla genitorialità.

Oltre a svolgere la pratica clinica presso lo Studio Dadirri, collaboro da anni con una Cooperativa Sociale che si occupa di supporto scolastico per bambini, preadolescenti ed adolescenti, di dispersione scolastica, cercando di cooperare con le famiglie nell’ottica di riorganizzare alcune dinamiche familiari che si instaurano intorno al contesto scolastico.
Collaboro anche con uno studio che si occupa di Psicologia del lavoro e che porta la clinica all’interno delle organizzazioni (psicodiagnostica, sportelli di ascolto e orientamento scolastico).

I sintomi e il disagio del singolo individuo possono essere il risultato di complessi incastri tra esperienza soggettiva, qualità delle relazioni interpersonali più significative e capacità di autoriflessione. Considero l’individuo come parte integrante del sistema in cui è inserito e questo permette di interpretare il disagio come un messaggio che il singolo lancia al suo sistema di riferimento per manifestare una disfunzionalità del sistema stesso.
Il percorso terapeutico permette di cogliere l’origine dei sintomi e di sviscerarne il significato rendendo la persona più consapevole dei propri bisogni e delle proprie risorse. Le domande di sostegno psicologico sono variegate, molteplici e necessitano di profonde riflessioni per individuare il più idoneo percorso da intraprendere. Tale percorso si basa sulla costruzione dell’alleanza terapeuta-paziente e si struttura con una prima fase di Consultazione per identificare gli obiettivi e impostare l’iter terapeutico adattandolo alla persona.
Mi piace pensare alla definizione del percorso come se mi trovassi davanti a delle Porte (Cirillo S., Selvini M., Sorrentino A.M.) che rappresentano un’apertura tra due mondi e che sperimentano l’incontro terapeutico tra l’individuo che porta una richiesta di aiuto ed il terapeuta che accoglie ed ascolta.

Ciò che conta è tenere sempre a mente l’unicità del paziente nella sua individualità.

Ogni paziente è unico, con i suoi sintomi, le sue sofferenze e i suoi disagi, con le sue le sue risorse e suoi talenti. Alla base del processo terapeutico vi è un riordino degli eventi che hanno caratterizzato il ciclo di vita della persona, partendo dal qui ed ora, connettendoli ai vissuti individuali e tenendo conto di come la storia familiare, trigenerazionale e le prospettive future influenzino il sistema di riferimento. Uno degli obiettivi è permettere al paziente di poter costruire una narrazione autobiografica coerente e verosimile della propria storia di vita che gli consenta di accettare e mentalizzare che “l’essere di oggi è l’esito dei fatti di ieri”.

Sono una Psicologa clinica e ho iniziato il mio percorso di studi conseguendo la laurea triennale presso l’Università degli Studi di Bergamo in cui ho avuto modo di entrare in contatto con l’approccio sistemico relazionale. Successivamente ho ottenuto la laurea magistrale presso l’Università Cattolica di Brescia specializzandomi in Psicologia clinica nei contesti sociali per ampliare la mia visione del mondo clinico e capire in quali altri ambiti poter intervenire utilizzando questo tipo di approccio. Vivo la clinica come una sorta di vocazione, attingendo alle esperienze della mia storia personale, e a fronte di importanti riflessioni interiori ho deciso di iscrivermi ad una scuola di specializzazione in psicoterapia.

Ho scelto di seguire il mio “primo amore” e di continuare la mia formazione post-laurea iscrivendomi alla Scuola di Specializzazione Sistemico Familiare-Individuale “Mara Selvini Palazzoli” di Brescia, presso la quale sono in specializzazione.
Attualmente svolgo tirocinio professionalizzante presso il Consultorio Familiare “S. Andrea” di Iseo, che mi consente di sperimentarmi con individui, coppie e famiglie oltre che percorsi inerenti la tutela minori ed il sostegno alla genitorialità.

Oltre a svolgere la pratica clinica presso lo Studio Dadirri, collaboro da anni con una Cooperativa Sociale che si occupa di supporto scolastico per bambini, preadolescenti ed adolescenti, di dispersione scolastica, cercando di cooperare con le famiglie nell’ottica di riorganizzare alcune dinamiche familiari che si instaurano intorno al contesto scolastico.
Collaboro anche con uno studio che si occupa di Psicologia del lavoro e che porta la clinica all’interno delle organizzazioni (psicodiagnostica, sportelli di ascolto e orientamento scolastico).

I sintomi e il disagio del singolo individuo possono essere il risultato di complessi incastri tra esperienza soggettiva, qualità delle relazioni interpersonali più significative e capacità di autoriflessione. Considero l’individuo come parte integrante del sistema in cui è inserito e questo permette di interpretare il disagio come un messaggio che il singolo lancia al suo sistema di riferimento per manifestare una disfunzionalità del sistema stesso.
Il percorso terapeutico permette di cogliere l’origine dei sintomi e di sviscerarne il significato rendendo la persona più consapevole dei propri bisogni e delle proprie risorse. Le domande di sostegno psicologico sono variegate, molteplici e necessitano di profonde riflessioni per individuare il più idoneo percorso da intraprendere. Tale percorso si basa sulla costruzione dell’alleanza terapeuta-paziente e si struttura con una prima fase di Consultazione per identificare gli obiettivi e impostare l’iter terapeutico adattandolo alla persona.
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Vuoi sapere di più su di me?

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l mio percorso di formazione inizia con il conseguimento della laurea magistrale in psicologia clinico-dinamica presso L’Università degli Studi di Padova. Dopo il tirocinio annuale post lauream e l’abilitazione come psicologa, è avvenuta l’iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia (n. 03/18237). La passione per la clinica ha sempre caratterizzato il mio percorso di studi e i numerosi tirocini svolti, nell’ambito di strutture residenziali e semi-residenziali per il disagio psichico, Servizi di tutela minori e consultori familiari, dove fin da subito mi sono sperimentata con diversi tipi di utenza: bambini, adolescenti, adulti e famiglie in momenti di difficoltà. Questa passione è sfociata nella specializzazione in psicoterapia, che ho conseguito presso il Centro Psicologia Dinamica di Padova.

Il mio modello di riferimento è l’Analisi Transazionale (integrata con altri approcci), orientamento che presuppone una visione dell’essere umano come individuo ricco di potenzialità di crescita e di auto-realizzazione: ognuno è in grado di decidere cosa è meglio per sé e per la propria vita, di pensare e valutare ciò che vive e di cambiare vecchie decisioni. Fin da piccoli prendiamo infatti delle decisioni che sono alla base delle nostre modalità di funzionamento psicologico e di comportamento, che in passato ci sono state utili per adattarci nel modo migliore al nostro ambiente, ma che da adulti posso diventare limitanti e darci l’impressione di muoverci sempre in copioni già scritti, in schemi ripetitivi e infelici di emozioni, relazioni e comportamenti, con la sensazione di non averne via d’uscita.  Ciò che avviene nel percorso terapeutico è proprio diventare consapevoli di queste decisioni limitanti e del proprio potere di cambiarle, scoprendo via via modi nuovi e più funzionali e diventando sempre più registi della propria vita.

Dopo aver collaborato con diversi consultori, attualmente coltivo principalmente la mia attività clinica privata presso lo studio Dadirri, dove incontro quotidianamente adolescenti, adulti e coppie.
Un altro ambito di lavoro che sto sviluppando da diversi anni è quello della psicologia scolastica: tengo alcuni sportelli di ascolto psicologico nelle scuole rivolti a bambini e adolescenti e collaboro con una Cooperativa Sociale supervisionando vari centri che si occupano di supporto scolastico e difficoltà di apprendimento.
Faccio inoltre parte di I.T.A.C.A (Associazione internazionale di Analisi Transazionale per l’infanzia e l’adolescenza), in cui partecipo con entusiasmo a progetti di ricerca sulla psicoterapia oltre che alla scrittura di testi e a seminari formativi.

Come previsto dall’analisi transazionale, utilizzo inoltre un approccio contrattuale: questo vuol dire lavorare con un accordo condiviso sugli obiettivi da raggiungere in terapia. L’assunto è che paziente e terapeuta siano alla pari: il terapeuta non può fare nulla “sulla persona” senza la precisa volontà di quest’ultima e il paziente non può andare dal terapeuta con l’aspettativa che questo “lo faccia cambiare” e lavori al posto suo. Nei primi colloqui è infatti fondamentale per me aiutare il paziente a mettere a fuoco quali sono le cose che desidera cambiare, cosa vuole imparare, cosa desidera di diverso per sé stesso. Successivamente, entrambi ci impegneremo nel raggiungimento di questi obiettivi, avendo ben chiaro dove siamo diretti.